Il piccolo pittore, Michael Jackson e il futuro dei musei

“Faces and images”, Aspetti e immagini. Idee e consigli. La linea visiva. E l’omaggio a Michael Jackson al NPG di Londra

Drop-in Drawing al NPG

Venerdì 24 agosto, al National Portrait Gallery di Londra la consueta sessione del drop-in drawing. Chiunque può accedere alle lezioni di disegno tenute dai maggiori insegnanti e pittori del Royal Accademy o degli istituti britannici delle Belle Arti nelle sale della galleria.

Il National Portrait Gallery è stata la prima galleria al mondo a dedicarsi esclusivamente ai ritratti di personaggi celebri nel 1856. Attualmente è anche quella tra le più proiettate verso il futuro. Non è un semplice museo con importanti opere d’arte in mostra. E’ di più. Si potrebbe definire interattivo. Si può prendere parte in maniera dinamica e vivere quotidianamente le numerose iniziative organizzate. Mostre, concorsi di pittura, sessioni di disegno dal vivo e concerti rock. Eventi che si svolgono nell’ambito della splendida cornice delle grandi opere classiche.

Mostra di ritratti dedicati a Michael Jackson

Questo periodo, il National Portrait Gallery rende omaggio alla figura carismatica di Michael Jackson che il 29 agosto di quest’anno avrebbe compiuto sessant’anni. A lui dedica mostre, ritratti e concerti serali di band emergenti.

L’esibizione più importante  si chiama: Michael Jackson: On the Wall. Michael Jackson alla parete, una mostra che esplora la sua influenza attraverso i grandi nomi dell’arte contemporanea tra le diverse generazioni di artisti con tutte le tecniche pittoriche. Da quando Andy Warhol nel 1982 ha usato per primo l’immagine del cantante, Jackson è diventato la figura culturale più ritratta nell’arte visuale da innumerevoli artisti. La mostra in questione esibisce le opere di più di quaranta pittori provenienti da ogni parte del mondo.

Anche la BBC celebra il talento di Michael Jackson e manda in onda programmi che ripercorrono le tappe salienti della sua carriera e interviste ad artisti che dichiarano con entusiasmo di aver voluto intraprendere l’attività di cantanti, ballerini o coreografi perché fin da piccoli ammaliati dai passi e dai gorgheggi dell’autore di Thriller. Dal suo carisma. Una vera e propria celebrazione in occasione del compleanno di uno dei più grandi protagonisti pop del ventesimo secolo.

L’artista Robin-Lee Hall mentre spiega

Alle 18:30 fa ingresso nella sala numero 42, la professoressa Robin-Lee Hall, già presidente del Royal Society of Portrait Painters, la società reale dei pittori ritrattisti. E’ stata medaglia d’oro e ha vinto diversi premi per i suoi ritratti. L’enorme stanza è affollata. Visitatori del National Portrait Gallery accorsi a vedere gli storici dipinti appesi alle pareti che scrutano curiosi e si intersecano con i disegnatori concentrati ad assicurarsi la sedia pieghevole messa loro a disposizione. Viene distribuito dai dipendenti della galleria tutto il materiale necessario per il lavoro: carta, matite, carboncini e colori.

Staff del National Portrait Gallery distribuisce il materiale

La professoressa entra e cala il silenzio. Tutti seduti al loro posto in maniera sparsa con le sedioline portatili. Ci distribuisce un foglio di carta. “Faces and images”, Aspetti e immagini. Spiega il significato della linea visiva e come calcolarla. Dov’è l’altezza dello sguardo in rapporto ai quadri. La distanza dal pavimento. In certi quadri l’artista è probabilmente seduto in basso perché anche la linea visiva è bassa. Per calcolarla basta guardare diritto davanti, poi prendere un foglio bianco e posizionarlo sul volto poco sotto agli occhi e scrutare. La linea in alto del foglio di carta delinea la propria linea visiva. Dopo questa rapida lezione, la sua richiesta.

“Meravigliosi i quadri del National Portrait Gallery, ma da voi voglio altro. Dovete rappresentare gli altri spazi, le immagini che sono attorno al quadro. In un museo sono importanti pure le prospettive e tutto ciò che circonda l’opera”. Si comincia a lavorare. Tutti a testa bassa concentrati a cercare un’idea particolare da sviluppare e da esibire al termine delle due ore.

Il piccolo pittore

In un angolo della sala, dietro ad una nicchia poco illuminata, concentrato a svolgere al meglio il suo compito, un bambino sui sette anni. E’ consapevole che alla lezione del drop-in drawing, accanto ai normali partecipanti che si vogliono cimentare, almeno per una volta, nello studio del disegno con un grande maestro, sono presenti degli artisti veri che vanno lì per esercitarsi e prendere nuovi spunti da altri loro colleghi. Nell’arte, la creatività è molto, ma per stimolarla bisogna saper osservare anche le idee degli altri che creano. Una specie di fusione di idee di molti.

Il ragazzino non vuole sfigurare e, seduto su dei gradini dentro la nicchia, cerca di dare il meglio di sé. Un colpo di matita di qua, uno sguardo di là, sente il peso della responsabilità.

Il giovane artista

Il tema del mio lavoro sarà lui, la sua immagine nello spazio di quell’angoletto. Mi colpisce, non solo perché è uno dei più giovani disegnatori. Soprattutto perché preferisce spendere la sua serata, non sui social o su una playstation come tutti quelli della sua età, ma in un museo a cercare di sviluppare le sue velleità artistiche.

A pochi metri, gironzola sua madre che alla fine della sessione si accorge che sto ritraendo suo figlio ed è subito molto contenta. “Grazie”- mi dice soddisfatta. “I miei figli preferiscono andare a questi eventi piuttosto che stare su facebook a contare quanti like, (mi piace), ricevono per aver pubblicato una qualche foto o dichiarazione”.

Nella nicchia il piccolo pittore

E’ una donna intelligente, li avrà tirati su lei in questo modo. Saprà di sicuro quanto dicono gli psicologi sul pericolo dei social. Rendono insicuri i ragazzi, se prendono pochi like perdono l’autostima. A fine serata, all’uscita, li incontro di nuovo e le regalo il ritratto del figlio.

Al piano terra, un concerto di una band londinese che suona le canzoni di Michael Jackson.

E’ bello vedere un museo che, pure nel rispetto delle vecchie tradizioni e dei dipinti antichi, riesca a catalizzare così tanta gente, di ogni nazionalità e, soprattutto, di ogni età. Solo così un museo o una galleria può sopravvivere e guardare al futuro. Rendendosi un centro di incontro con mille attività da svolgere. Una specie del vecchio circolo parrocchiale nei piccoli paesi. Riuniva tutti i ragazzi in molteplici iniziative. E anche un punto di riferimento per artisti, musicisti, poeti e scrittori, ideale per un interscambio di nuove idee.

Filippo Tommaso Marinetti

Provocatoriamente, Filippo Tommaso Marinetti sul Manifesto futurista aveva invitato a distruggere i musei, ovvero la società e la cultura dei musei, delle biblioteche e delle accademie. Inutili secondo lui perché statici. Bisognava dare un segnale di rottura per iniziare la rivoluzione.

Con questo revival dinamico impostato dal National Portrait Gallery, il museo apre le visioni al futuro. Diventa un posto dove svolgere svariate attività o semplicemente prendere un caffè in compagnia al posto del solito bar.

Venerdì 31 agosto, a due giorni dal compleanno di Michael Jackson, un’altra lezione. E’ la volta dell’artista Andy Pankhurst. Maestro al Royal Drawing School, pittore affermato ed autore di molti testi sull’arte. Arriva e ci spiega che il disegno è astratto e concettuale.  Mai un semplice esercizio di copiatura. “Sono abituato ad insegnare come pensare piuttosto che come disegnare. Penso che partecipare ad una sessione di disegno dal vivo incoraggi il pensiero e la formulazione di idee. Il miglior modo di imparare l’arte della pittura è attraverso lo studio dei grandi maestri del passato. Attraverso le loro opere possiamo leggere le loro idee e la loro lingua”. Dopo questa spiegazione iniziale il tema della serata. “Guardate quel quadro tratto dal romanzo di Stevenson, Dottor Jekyll e Mr Hyde. Michael Jackson in Thriller potrebbe aver preso spunto da lui. Un uomo buono che si trasforma improvvisamente in creatura demoniaca. Voglio che scegliate una delle opere d’arte della sala, uno dei tanti ritratti, e ne cambiate l’espressione del volto. La stessa faccia ma con un sentimento diverso.

Ritratto di Nellie Farren

All’improvviso, una massa di sedioline portatili si sparpaglia verso le pareti della sala alla ricerca del personaggio da modificare.

Durante il Drop-in Drawing

Vengo attratta dal ritratto di Nellie Farren. E’ un’attrice molto elegante dell’800 che si fa ritrarre nel dipinto altera e sorridente. Leggo nella biografia accanto che è stata appena licenziata sebbene così giovane. Non lavorerà mai più. Mai più a teatro. Cambio il suo volto in creatura sofferente e depressa, deturpandole il sorriso e lo sguardo felice. L’esatto opposto. 

Come sottofondo la musica coinvolgente di un’altra band emergente che suona al piano terra. Sempre sulle note di Michael Jackson. E la serata si conclude così.

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Nicoletta Maggi è interprete simultanea e giornalista. Risiede nelle Marche, ma lavora da molti anni a Roma come addetto stampa. Ha lavorato in Inghilterra e in Germania.