Max Rommel, nipote Volpe del Deserto, Feldmaresciallo Erwin Rommel, ammirato da Churchill, viveva nella Riviera del Conero. La sua casa vicina a quella del cospiratore di Hitler, barone von Willisen

Generale Erwin Rommel, Max Rommel

Il comandante Erwin Rommel fu unico comandante tedesco rispettato da Winston Churchill e da inglesi. Churchill contribuì alla sua fama quando elogiò la sua abilità alla Camera dei Comuni

Due occhi celesti celesti, piccoli e vivaci. Glaciali. Uno sguardo fiero su un viso scarno dall’incarnato pallido. Un fisico esile in contrasto con la sicurezza dei suoi movimenti. Capelli troppo radi per la sua giovane età, avrà avuto più o meno 35/40 anni.

Fu la prima e ultima volta che incontrai Max Rommel a Marcelli di Numana verso la fine degli anni ’80. Avevo accompagnato i miei alla ricerca di un appartamento e lui era il titolare della Rommel Immobiliare, agenzia per la vendita e l’affitto di case sulla Riviera del Conero. Mio padre uscendo disse che quello era il nipote della Volpe del deserto. Non diedi peso allora a questa informazione. Mi sembrò strano che avesse esibito il suo cognome famoso proprio nell’insegna gigantesca sovrastante la sua attività.

I miei optarono poi per una soluzione da un altro agente immobiliare tedesco, Hans Walter Neumann, fondatore del Villaggio Taunus di Numana. Un imprenditore istrionico che aveva rilanciato il turismo della riviera già dagli anni ’60 con la progettazione e costruzione di un gruppo di villette e appartamenti – perlopiù con piscina – immerso nel verde su una collinetta con vista mozzafiato sul mare. Il Villaggio Taunus per l’appunto.

Il Villaggio Taunus di Numana

Neumann era di Francoforte sul Meno e Taunus sono chiamate le montagne che circondano la città. Da qui il nome del villaggio. In seguito avrei lavorato per lui nei suoi uffici di Monaco di Baviera.

Max Rommel, anche lui di Francoforte, aveva fondato un’agenzia immobiliare più modesta di quella di Neumann. Tedeschi e inglesi sono sempre stati numerosi sul Conero nelle Marche, i primi probabilmente grazie a Neumann e Rommel.

Balza agli occhi una coincidenza. Al Villaggio Taunus, sopra a Marcelli, risiedeva il barone von Willisen, uno dei cospiratori di Hitler tra i pochi sopravvissuti. Era stato però torturato, aveva perso un braccio e per rappresaglia i nazisti gli avevano ucciso il figlio. Trascorreva parte dell’anno nella sua villetta sul Conero con la moglie. Vedi mio articolo:

Il cospiratore di Hitler sopravvissuto e la sua seconda vita nella casa al Villaggio Taunus di Numana nelle Marche – Nicoletta Maggi

Tutti nella zona sapevano che Max Rommel era il nipote del generale tedesco Erwin Rommel. Non lo nascondeva, anzi ne era orgoglioso, lo esibiva.

A Marcelli di Numana sono soprattutto le persone di una certa età che lo frequentavano e sapevano tutto di lui. Unico problema con la lingua italiana è che nipote comprende sia il significato di figlio del figlio, che quello di figlio di un fratello/sorella. L’inglese e il tedesco sono più precisi, usano sostantivi diversi per definire la parola nipote, addirittura una per il femminile e un’altra per il maschile. Non si sa pertanto se il generale Rommel fosse il nonno o lo zio anche se la maggior parte delle persone della zona giurasse che si trattava del nonno.

Lo stesso Neumann, quando raccontava che Max Rommel era il nipote del generale, Volpe del deserto, parlando in italiano in ufficio, usava per l’appunto il sostantivo nipote. 

Non essendo in possesso dei suoi documenti anagrafici, mi limiterò a scrivere che era il nipote, senza specificare se Erwin Rommel fosse il nonno o lo zio.

Le descrizioni su Max Rommel si sprecano tra gli abitanti della zona. ‘Lavorava nell’agenzia immobiliare, aveva il demanio di una spiaggia gestendo ombrelloni e sdraio e viveva in una villetta con piscina vicino all’attuale agriturismo Casa Rossi’: raccontano.

La signora Virginia, 85 anni, lo conosceva bene. Lei era la moglie di Silvano, il proprietario dello storico Bar/gelateria Silvano in Via Litoranea a Marcelli aperto negli anni ‘60. Ha una memoria di ferro e racconta: ’ Rommel arrivò da queste parti con un amico in tenda negli anni tra il 1955 ed il 1960. Per un periodo abitò nella vicina Porto Recanati in un alloggio che condivideva con un certo Michele.  Dopo poco si trasferì a Marcelli dove fondò la Rommel Immobiliare.  Era una persona squisita e molto vivace – continua Virginia – lo venivano a trovare dei parenti. Una volta due signore, le sorelle o sorellastre maggiori. Dopo molti anni a Marcelli è andato ad abitare e a lavorare in Thailandia. È da diverso tempo che non lo sento più. Prima tornava da queste parti ogni tre o quattro anni e ogni volta mi invitava ad andarlo a trovare in Thailandia, ma io sono sempre stata occupata col lavoro. La sua agenzia immobiliare si trovava proprio qui vicino a me, sempre in Via Litoranea al civico 56, dove ora c’ è il negozio di abbigliamento Manà’.

Max Rommel in Thailandia

È la volta del geometra Luigi Magliani di Camerano, uomo di fiducia di Neumann nell’agenzia immobiliare Taunus a Numana. Racconta che Neumann ad un certo punto rilevò l’attività di Max Rommel. Magliani non sapeva però se Rommel avesse chiuso perché gli affari non andavano bene o se a seguito di una sua decisione di lasciare l’Italia. Probabilmente per il primo motivo. Ricorda: ‘Andai io personalmente con degli operai a svuotare il suo capannone immenso stracolmo di carte, faldoni e oggettistica varia. Pure delle sdraio del suo stabilimento balneare che avevano la scritta ‘Da Michele’ sulla tela. Non l’ho mai conosciuto personalmente. La signora Gabriella Fagioli, ragioniera dell’agenzia immobiliare Taunus era però una cara amica della segretaria di Rommel’.

Carlo Neumann, imprenditore, figlio di Walter Neumann riporta che Max Rommel, oramai sugli 84/85 anni, viene almeno una volta l’anno nella Riviera del Conero. Probabilmente ha lasciato, o sta lasciando la Thailandia per raggiunti limiti di età e forse tornerà in Germania. La sua villetta di Marcelli comunque era stata completamente ristrutturata allora.

Andrea Carletti, abitante del luogo, ricorda che la cugina inglese aveva acquistato un appartamento a Porto Recanati in una palazzina fatta costruire da Max, nipote del generale Rommel. Marina Mancinelli di Numana rivela che il primo televisore esistente a casa loro lo aveva acquistato suo nonno tramite Max, un Telefunken dallo schermo enorme portato direttamente dalla Germania.

Poi i classici pettegoli del posto che ipotizzavano una serie di amicizie maschili di Max Rommel, una tra queste proprio Michele. E che nella sua villa organizzasse diverse feste. Tipici gossip di paese.

La collina sopra Marcelli di Numana dove risiedeva Max Rommel

Solo una breve notizia di cronaca su di lui, mai confermata e mai smentita, su un quotidiano molti anni prima, L’Unità del 29 agosto del 1972 che strillava: ‘Il nipote di Rommel accusato di contrabbando ’.

L’Unità 29 agosto 1972

Poi nel pezzo:

‘In seguito ad un’operazione della polizia tributaria di Ancona il nipote del generale nazista Rommel è stato denunciato per traffico di auto e buoni carburante. Max Rommel, di 32 anni, attualmente residente a Numana nella zona balneare di Santa Cristina [SIC], Santa Cristiana, dove esercita la professione di agente immobiliare è stato denunciato per aver violato le leggi doganali italiane.

Articolo l’Unità su Max Rommel

Il Rommel è accusato di aver trafficato in auto e buoni di benzina facendone un vero e proprio contrabbando. Per il momento, mentre è in corso un ulteriore approfondimento delle indagini soprattutto nei posti di frontiera, la tributaria ha sequestrato al Max Rommel sette automezzi, esattamente due “Maggiolini”, due “Mercedes”, una “Opel” e due pullmini, nonché un certo quantitativo di buoni carburante. Si pensa che indubbiamente le indagini porteranno ad altri clamorosi sviluppi’.

Niente emerse poi negli anni successivi e Rommel proseguì la sua attività di imprenditore immobiliare. Dopo molto tempo il suo trasferimento. Una nuova vita in Thailandia. Lo ritroviamo anni dopo nei giornali di Pattaya, Il Pattaya Mail, che scrive che è tra i soci fondatori e pilastro del Pattaya City Expats Club, costituito nel 2001, dove ha ricoperto diversi ruoli del club: tesoriere, vicepresidente, presidente e storico ufficiale.

Max Rommel è stato anche il presidente del Rotary Club di Jomtien-Pattaya nel 2015. Sembrerebbe che dal 2017 non abbia potuto più partecipare alle attività del club a causa di impegni di lavoro e del trasferimento da Pattaya.

Da notare che Max Rommel è sempre stato orgoglioso del suo cognome ingombrante, non lo ha mai nascosto. Chi non si sarebbe vergognato ad essere il nipote di un generale nazista anche se poi si oppose al regime fino al suicidio forzato. Chiamarsi Rommel un vanto per lui.

Il generale Erwin Rommel, suo zio o nonno che sia stato, era senza l’ombra di dubbio il comandante tedesco più conosciuto durante la Seconda Guerra Mondiale in Gran Bretagna e la maggior parte delle biografie scritte su di lui sono ad opera di storici britannici. Tutti gli scritti sulla campagna del Nordafrica del 1941/42 sono focalizzati sulla Volpe del Deserto. Queste battaglie erano di particolare importanza per la Gran Bretagna per due motivi. In primo luogo, la difesa dell’Egitto e del Canale di Suez e la posizione britannica nel Mediterraneo con Malta e Gibilterra, che formavano il fianco occidentale dell’Impero, erano strategicamente fondamentali per l’esito della Seconda Guerra Mondiale.

In secondo luogo, dopo Dunkirk, il Nordafrica è stato l’unico teatro di battaglia dove i britannici si scontrarono direttamente con i tedeschi. Questi i motivi principali che spiegano il grande interesse britannico nella guerra nei deserti di Libia ed Egitto e la portata della fama del comandante Rommel, sia come militare che come uomo. In seguito poi, anche per la sua diretta partecipazione alla resistenza militare a Hitler.

Il generale Rommel, la Volpe del deserto

Nell’universo britannico, Rommel era circondato da miti e leggende alimentati anche dai suoi oppositori. Persino il Primo ministro Churchill gli mostrava il massimo rispetto.

Due giorni dopo l’offensiva di Rommel del gennaio del 1942, l’agenzia di stampa inglese the United Press batté da Londra:’ Si deve ammettere che il generale Rommel ha dimostrato ancora una volta la sua leadership in battaglia’.

I comandanti inglesi ne esaltavano le capacità militari. Il generale Auchinleck, comandante dell’Ottava Armata britannica, scrisse a Churchill che inaspettatamente il nemico aveva continuato la sua avanzata, causando disordine nel loro esercito. ‘Ancora una volta la mossa astuta di Rommel aveva avuto successo’.

Nella Camera dei Comuni, Churchill per non rivelare che le truppe britanniche erano insufficienti, dipinse Rommel come un Superman virtuale. Churchill dichiarò che si trovavano di fronte ad un ‘oppositore estremamente audace e intelligente, un grande comandante militare’, contribuendo così ad aumentarne la popolarità.

Anche gli americani lo stimavano ed un commentatore radiofonico lo definì: ‘un eroe unico’.

PM Winston Churchill

La stima di Churchill nei confronti di Rommel penalizzò l’umore delle truppe britanniche che si battevano in Nordafrica. Il semplice nominare Rommel aveva un effetto devastante sullo stato psicologico dell’esercito, tanto che il comandante inglese Auchinleck, per correre ai ripari, inviò una circolare ai suoi sottoposti con la richiesta di non nominare più Rommel. Si doveva affermare che si stavano battendo contro i tedeschi o contro le forze dell’Asse, o contro il nemico.

Anche se si trattava di una specie di Superman non bisognava attribuirgli dei poteri sovrannaturali di personaggio leggendario per non far collassare l’autostima delle truppe. Terminò il dispaccio precisando che non era geloso di Rommel.

Al contempo Rommel era entusiasta e lusingato per l’ammirazione ricevuta in tutto il mondo. Dopo Hitler, era il comandante tedesco più conosciuto e, al contrario di lui, apprezzato anche dai suoi nemici. Un generale americano dichiarò che Rommel era stato trasformato in un generale di Hollywood. Hitler sostenne che la fama di Rommel era aumentata vertiginosamente soprattutto per via della propaganda britannica.

Il Premier Churchill alla fin fine soffriva per la sua popolarità eroica ed il carisma. Il culto di Rommel aveva lasciato il segno anche su di lui. Un suo confidente allora rivelò che lo scopo principale di Churchill era diventato quello di battere Rommel. E alla fine cambiò il comandante e nominò Montgomery, soprattutto per ridare speranza e fiducia alle truppe britanniche avvilite.

Anche dopo la fine del Terzo Reich, i comandanti britannici, soprattutto per mettere in luce la loro vittoria, esaltavano comunque la statura di Rommel come comandante. Il rispetto inglese nei suoi confronti, dopo la guerra, ha favorito la riconciliazione con il nemico passato. Una sorte di riabilitazione, addirittura una sua idealizzazione. Lo schema ‘Volpi del Deserto’ e ‘Ratti del Deserto’ ha contribuito alla formazione di una specie di legame, negli anni successivi, nel nuovo partenariato tra britannici e tedeschi.

Comunque per tutti Rommel era diventato un simbolo, un combattente della resistenza contro Hitler. Con la sua morte nell’ottobre del 1944 la sua aura aumentò.

Probabilmente, sarà stato per tutti questi motivi che Max Rommel era fiero del cognome che portava. Era consapevole di essere il parente di un simbolo che ha segnato la storia. Di quella storia che va giudicata nel suo contesto e mai svincolata da esso.

Da notare, per finire, che la Riviera del Conero, una meraviglia nel periodo estivo, ma senza tanta vita nei mesi invernali – non ci sono negozi di lusso e la maggior parte dei bar e ristoranti rimangono chiusi da ottobre a marzo – sia popolata da persone inaspettate. A parte artisti come Philippe Artias, allievo di Picasso, John Corbidge, pittore preferito dall’Aga Khan, il musicista Uto Ughi ed il regista Franco Enriquez e personalità alla pari del presidente della Fiera di Monaco ed ingegneri della Philips, sia stata scelta come residenza segreta da personaggi del calibro della spia di Churchill, Hazel ‘Jicky’ Juvenal-Smith, dell’ufficiale tedesco che partecipò all’attentato a Hitler, von Willisen con la moglie e del nipote di Rommel, la Volpe del deserto, divenuto per gli inglesi il simbolo della resistenza militare al nazismo.

Riviera del Conero
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Nicoletta Maggi è interprete simultanea e giornalista. Risiede nelle Marche, ma lavora da molti anni a Roma come addetto stampa. Ha lavorato in Inghilterra e in Germania.