Julian Sands a Roma recita poesie di Keats e Shelley. La poesia di Shelley, La maschera dell’anarchia, preferita da Gandhi incanta per modernità: “Voi siete molti, essi sono pochi”

L'attore inglese Julian Sands

E’ l’attore inglese famoso per ruoli in film internazionali come Camera con Vista, Ocean 13 e Leaving Las Vegas. Ha recitato in serie televisive importanti e calcato le scene dei maggiori teatri. Mercoledì 9 settembre Julian Sands è a Roma, in una città ancora avvolta dalla calura estiva. Disinvolto fa il suo ingresso nel pomeriggio al Museo di Keats e Shelley in Piazza di Spagna.

Julian Sands è a suo agio come fosse a casa sua, per niente ansioso di doversi cimentare con la recitazione delle poesie di Keats e Shelley. Le persone accorse a vederlo dal vivo non sono molte a causa delle restrizioni sanitarie. Farà due letture. Una alle 17 e l’altra a seguire. Gli eventi saranno registrati da un attento operatore e divulgati sui canali social del Keats-Shelley House.

Julian Sands mentre legge le poesie

E’ contento di esser tornato al Museo, che è anche un po’ casa sua, visto che da anni viene a declamare le opere dei poeti romantici. Qui fa il padrone di casa sotto gli occhi compiaciuti del direttore del Keats-Shelley House Giuseppe Albano. Ha scritto anche la prefazione ai libri: “John Keats and Percy Bysshe Shelley, Essential Poems” e “She Walks in Beauty -The Best of Byron”. Dedicherà quest’ultima poesia di Lord Byron alla moglie.

Julian Sands è un po’ ciascuno dei poeti. Romantico e sensibile come Keats. Ribelle e anti establishment come Shelley. Confessa di aver visitato la casa di Keats vicino Londra ad Hampstead da giovane quando frequentava la scuola di teatro e di essere accorso poi a Roma, prima al Cimitero Acattolico a visitare le tombe di Keats e Shelley e poi al Museo, nell’abitazione arrampicata sulla scalinata di piazza di Spagna dove i poeti trascorsero molti anni delle loro brevi vite.

P.B. Shelley

E si nota subito che P.B. Shelley, (1792-1822), è uno dei suoi poeti preferiti. Si sente un po’ lui. Ha interpretato il ruolo di Shelley nel film Gothic di Ken Russel, ha respirato la sua anima.

Shelley veniva da una famiglia ricca e borghese. Fin da giovane è un vero ribelle e anche un libertino. Viene espulso da Oxford, la prestigiosa università, per aver scritto il saggio La necessità dell’ateismo. Di certo influenzato dal filosofo inglese William Godwin, la cui figlia Mary, divenne la sua seconda moglie, Mary Shelley autrice del Frankenstein.

Shelley è famoso per molte opere tra le quali l’Ozymandias in cui il poeta irride al potere e ai potenti.

Ma è il suo poema più politico, La maschera dell’anarchia (La mascherata dell’anarchia) che Sands meglio interpreta.

Julian Sands spiega che è stata la poesia preferita da Gandhi. Ma anche da Karl Marx, per questo Shelley è stato mal etichettato in seguito come un “champagne socialist”, un socialista con lo champagne.

Il celebre poeta romantico compose la Maschera dell’anarchia nel 1819 mentre si trovava in Italia, sconvolto dal massacro di Peterloo, ovvero dalle feroci e sanguinose repressioni del governo britannico a St Peter’s Field a Manchester, il 16 agosto del 1819, nei confronti del popolo che manifestava in maniera pacifica per avere dal governo una giusta rappresentanza parlamentare e per la riduzione delle tasse che lo aveva ridotto alla fame. La cavalleria dell’esercito caricò i sessanta mila manifestanti. Molti persero la vita o portati in prigione.

Il film Peterloo

Il film Peterloo del regista Mike Leigh del 2018 illustra alla perfezione la dinamica e gli eventi del massacro. Fu definito Peterloo per paragonarlo a Waterloo. St. Peter’s Field diventa così Peterloo.

Nel lungo poema, Shelley invita il suo popolo a far sentir la sua voce e a ribellarsi manifestando sempre pacificamente, esorta alla non-violenza e alla resistenza passiva anche quando:

E infine quando vi lagnate
con un borbottio debole e vano
è vedere la ciurma del Tiranno
schiacciare a cavallo le vostre spose e voi…
Il sangue ammanta l’erba come rugiada.

Allora è provare spirito di vendetta
ferocemente desiderando scambiare
sangue con sangue e torto con torto:
non fate questo se siete forti.

Il Mahatma Gandhi

La maschera dell’anarchia era il poema preferito del Mahatma Gandhi, quello che lo inspirò nella sua dottrina della non-violenza come strumento di lotta politica per il raggiungimento dell’indipendenza che consiste nella disobbedienza civile e nella resistenza passiva. Gandhi amava recitare versi di questa poesia di Shelley nella sua Marcia del sale. Tra i suoi preferiti:

Siate calmi e risoluti,
come una foresta fitta e silente
a braccia conserte e sguardi che son
armi di guerra invincibile.

[…] Con braccia conserte e sguardo fisso,
E poca codardia, e ancor meno stupore,
Guardateli mentre uccidono
Finché non sarà placata la loro rabbia.

E ancora:

E se poi i tiranni osano,
che avanzino tra di voi,
frustino e pugnalino e mutilino e taglino:
quel che vogliono, che lo facciano.

[…] Allora con vergogna torneranno
Al luogo da cui sono venuti,
E il sangue così versato parlerà
Sulle loro guance in un rossore caldo.

Il poema di Shelley termina con un’esortazione al popolo:

Levatevi come Leoni dopo il torpore
in numero invincibile,
fate cadere le vostre catene a terra come rugiada
che nel sonno sia scesa su di voi.
Voi siete molti, essi sono pochi.

Che cos’è la libertà?…- si chiede Shelley. “Voi siete molti, essi sono pochi” scrive nel verso finale.

Un invito a sollevare la testa, a ribellarsi e a non subire mai. Un manifesto per l’indipendenza e l’autonomia di tutti i popoli. E’ stato scritto nel 1819. E’ valido pure ai tempi nostri.

Il video di Julian Sands:

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Nicoletta Maggi è interprete simultanea e giornalista. Risiede nelle Marche, ma lavora da molti anni a Roma come addetto stampa. Ha lavorato in Inghilterra e in Germania.