
In esibizione anche il manifesto originale di Oswald Mosley: Britain First. E la foto della tazzina e teiera con cui venne avvelenato Alexander Litvinenko
Si svolge tutta in penombra la mostra organizzata dall’MI5 a Londra agli Archivi Nazionali. Soltanto luci fioche rivelano la documentazione e le foto storiche desecretate di recente. La quasi oscurità riproduce quell’alone di mistero che avvolge i segreti del governo di Sua Maestà per le questioni interne. I numerosi visitatori non parlano, bisbigliano, quasi sussurrano intimiditi dalle illuminazioni soffuse.
L’MI5 è quella branca dell’intelligence britannica che si occupa della sicurezza nazionale. Da non confondere con l’MI6, i servizi esteri molto più famosi.
Agli inizi del ‘900 circolavano dei timori su una probabile invasione tedesca della Gran Bretagna. Nel 1909, allarmati da questa ‘febbre da spionaggio’, un Comitato del governo diretto dal Segretario di Stato per la Guerra approvò segretamente la creazione di un Secret Service Bureau, un ufficio preposto all’intelligence. Fino ad allora non esistevano organizzazioni specifiche in questo settore.
In principio il Bureau era formato soltanto da due ufficiali, il capitano Vernon Kell dell’Esercito e il comandante Mansfield Cumming della Marina, senza ben comprendere chi tra i due ne fosse a capo.
L’MI6 e l’MI5 nacquero così entrambe nel 1909 unite in un unico servizio. Cumming e Kell scoprirono fin da subito che il loro lavoro era così ampio da organizzarlo e dividerlo in due settori. Cumming si sarebbe dovuto occupare delle questioni estere, il SIS divenuto poi l’MI6, mente Kell dell’MI5, quelle nazionali.
Solo visitando la mostra sull’MI5 si evince quanto sia importante anche questo servizio, un po’ trascurato e decisamente meno celebre dell’MI6. Film e libri sono tutti rivolti a celebrare le gesta dell’MI6. Chi non conosce James Bond ispirato dall’agente Ian Fleming e dalle sue peripezie.
Anche per l’MI5 la regola numero uno in vigore era, ed è tutt’ora, la segretezza. Solo che di recente hanno deciso di aprire alcuni dei documenti riservati.
Il punto focale dell’MI5 era costituito dai suoi registri, The Registry. Era un indice con i nominativi di individui identificati come probabile minaccia per la sicurezza nazionale. Il registro MI5 nel 1928 conteneva circa un milione di nominativi.
Quando Churchill era a capo degli Interni, ovvero all’Home Secretary, mise in atto delle misure legali per supportare il lavoro dell’intelligence. L’estensione del sistema dei mandati legali, Home Office Warrant system, ha facilitato l’MI5 ad intercettare legalmente la corrispondenza. Con questa concessione, si potevano controllare lettere e plichi.
L’MI5 ha svolto un ruolo importante nel territorio nazionale della Gran Bretagna fin dalla Prima Guerra Mondiale. Si occupava di rintracciare quegli agenti tedeschi infiltrati per scovare i segreti britannici o di quei cittadini stranieri la cui nazione era considerata ostile alla Gran Bretagna. A volte usavano tecniche primitive come l’inchiostro invisibile prodotto dal succo di limone. Il loro compito principale era intercettare e controllare lettere e plichi. Quei personaggi registrati come BB, Bad Boche, (cattivi tedeschi) i più pericolosi e ostili, in caso di guerra sarebbero stati internati immediatamente. Il 4 agosto del 1914, la Gran Bretagna dichiarò guerra alla Germania. Il giorno dopo vennero arrestate ventuno spie tedesche. E nel corso della guerra in totale furono giustiziate ventuno spie tedesche.
Karl Hans Lody, riservista della Marina tedesca, fu infiltrato in Inghilterra. Una volta scoperto e accusato dalla Corte marziale di tradimento di guerra fu fucilato alla Torre di Londra il 6 novembre del 1914.
Il barbiere Karl Ernst, britannico di origine tedesca, fu sorpreso ad inviare corrispondenza e pacchi ai tedeschi. Arrestato nel suo negozio a Caledonian Road, fu punito con sette anni ai lavori forzati.
Karl Muller fu identificato come spia tedesca. Era arrivato in Inghilterra agli inizi del 1915 come rifugiato dal Belgio. Aveva un lavoro di copertura come spedizioniere e un passaporto russo, ma l’MI5 lo identificò come tedesco.
Durante la Prima Guerra Mondiale, l’MI5 utilizzava ragazzi, i Boy Scouts che vennero successivamente sostituiti da ragazze, le Girl Guides, considerate più affidabili dei maschi.
Alla fine del Primo conflitto lo staff era composto da quattro mila e 861 unità. Tre quarti erano donne.
Dopo la fine della guerra, lo staff dell’MI5 fu ridotto notevolmente e si occupava della minaccia sovversiva di spionaggio dell’Unione Sovietica appena nata. La formazione dell’Internazionale comunista, il Comintern nel 1919 sosteneva una rivoluzione mondiale. Così i comunisti britannici vennero tenuti sotto osservazione.
L’MI5 stentò a percepire il pericolo del fascismo. Solo a metà degli anni ’30 comprese che la Germania nazista costituiva la minaccia peggiore per la Gran Bretagna. Avvisò così il governo delle intenzioni di Hitler, ma all’inizio non fu ascoltata. Allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’MI5 era impreparata e con un personale ridotto.
Maxwell Knith, MI5, in una relazione dopo la fine della guerra, riportò della questione dell’assunzione delle donne. Alcune delle sue valutazioni avevano l’intento di combattere i pregiudizi comuni. Era infatti convinto che la componente femminile era formata da agenti molto capaci che avevano portato a termine i colpi più sensazionali nella storia dello spionaggio e del controspionaggio.
Foto segnaletiche e carteggi dell’epoca sono esposti in teche di vetro.
Grandi furono i timori per i fascisti britannici che si dicevano sovvenzionati personalmente da Benito Mussolini. L’Unione britannica dei fascisti, BUF, era un partito politico formato da Oswald Mosley nel 1932. Balza agli occhi il suo manifesto del 16 luglio con lo slogan: BRITAIN FIRST, Prima la Gran Bretagna, in seguito copiato da partiti di altre nazioni e da diversi schieramenti. Nel 1916 era stato il democratico Wilson ad introdurre il motto America First.
Il programma di Mosley era completamente antisemita e nel 1940 fu internato con sua moglie Diana.
Gli agenti dell’MI5 si occuparono anche di scovare gli agenti inglesi doppiogiochisti in Gran Bretagna durante il Secondo conflitto con le tecniche più elementari dell’epoca, pedinamenti, controlli a distanza ed intercettazione di lettere.
Un report dell’MI5 riferisce che Hitler aveva dato al Primo ministro Chamberlain l’epiteto di ‘Arschloch’, (bugio di…).
Nell’agosto del 1939, l’MI5 venne trasferita in un’altra sede, nelle prigioni di Wormwood Scrubs. Il morale era basso ed il personale ridotto. Kell fu costretto alle dimissioni. Nell’aprile del 1941 arrivò Sir David Petrie che riorganizzò il servizio e risollevò gli umori dei suoi componenti. All’inizio del ’43, il suo personale, principalmente maschile, raggiunse le mille e 271 unità e si trasferì a Blenheim Palace.
Si passa poi ai vari agenti dell’MI5. Eric Roberts, alias ‘Jack King’, un ex impiegato di banca, arruolato dall’MI5 nel 1940, che passò per anni da agente della Gestapo. Alla fine della guerra raccontò ad un amico di soffrire ancora di incubi notturni da allora. Aveva identificato cento simpatizzanti nazisti. I tedeschi invece si fidavano completamente di lui.
Nel 1940 la Germania lanciò una campagna di spionaggio in Gran Bretagna a preludio di una vera e propria invasione. Le spie tedesche arrivarono con barche, sottomarini e paracaduti. Molti di loro non parlavano inglese e pertanto acciuffati ed imprigionati immediatamente. Diciannove spie tedesche vennero giustiziate.
Il Camp 020 venne istituito nel 1940 su richiesta dell’MI5 e divenne un punto nevralgico delle operazioni Double Cross, un sistema per arruolare agenti doppiogiochisti. Qui vennero inviati 440 uomini sospettati di essere spie tedesche. Undici furono ‘convertiti’ e svolsero il ruolo di doppiogiochisti, I quattordici non collaborativi invece furono giustiziati. C’era poi chi confessava come il norvegese Knut Brodersen che fu risparmiato ed internato per tutto il corso della guerra.
La spia Josef Jacobs, 42 anni, venne catturata nel febbraio del ’41. Si era rotto una caviglia mentre atterrava col paracadute. Jacobs non volle collaborare. Interrogato nel Camp 020 affermò che era stato mandato in Inghilterra per inviare bollettini metereologici. Fu condannato con l’Atto di tradimento e giustiziato, l’ultimo ad essere fucilato nella Torre di Londra.
Durante la guerra furono ‘convertiti’ 120 agenti segreti dall’MI5
L’MI5 assume poi un ruolo fondamentale nella guerra fredda, monitorando ogni attività di protesta nella ricerca di infiltrazioni sovietiche. Le rivelazioni sulle spie di Cambridge instillò terrore nell’MI5.
Gli agenti scoprirono inoltre che una coppia dall’apparenza innocua, forniva informazioni ai sovietici da un’anonima villetta londinese. Helen e Peter Kroger, marito e moglie vennero arrestati nel 1960. Gestivano una libreria e in realtà erano Morris e Lona Cohen, nativi americani. Quando l’MI5 entrò nel loro appartamento trovarono materiale e attrezzature per lo spionaggio per conto dell’Unione Sovietica.
L’MI5 fu operativa inoltre negli attacchi terroristici perpetrati dall’I.R.A. l’esercito repubblicano irlandese.
Attualmente è coinvolta a scovare quegli estremisti islamici radicati sul territorio, soprattutto giovani, che potrebbero organizzare attentati.
Si passa poi, alla fine, alla foto della teiera e della tazzina con le quali fu avvelenato col polonio Alexander Litvinenko, ex agente del KGB nascosto a Londra.
‘Con lo scoppio della guerra di Putin all’Ucraina, più di 750 diplomatici russi sono stati espulsi dall’Europa. La maggior parte di loro erano spie’ – appare scritto in un report dell’8 ottobre del 2024.
Per finire, un pannello con una scritta che sembra un vanto per l’MI5. ‘Il 48 per cento del nostro staff è formato da donne’. Se si pensa che solo negli anni ’50 le donne furono ammesse nel dipartimento di sorveglianza, che potevano rimanere solo cinque anni e che il loro ruolo era soprattutto di copertura per gli agenti maschi. Qualcuno le degradava a mansione di ‘mero divertimento serale’.
Oggi con un personale formato dal 48% da donne, l’MI5 vuol brillare per efficienza e modernità. La loro valorizzazione una forma di grande progresso. Chissà se anche nell’MI5 in futuro arriverà un capo donna come nell’MI6 che, qualche mese fa per la prima volta nella storia, nominò Blaise Metreweli.
Del resto, già negli anni ’90, l’MI5 fu il precursore con la nomina di Stella Rimington, scomparsa di recente, a direttore generale.
