
Traduzione:
Post ospite dell’autrice Nicoletta Maggi
Questa è una rara biografia di un’agente segreta del SIS (MI6) che operava in Francia durante la Seconda Guerra Mondiale.
Non è la storia di un’eroina, ma di una ragazza come tante, piena di sogni e speranze, che a un certo punto della sua vita si è trovata ad affrontare una guerra infernale e non si è tirata indietro. Ha deciso di combattere con tutta la sua determinazione, forza e abilità, subendo le sevizie della Gestapo mentre era in avanzato stato di gravidanza ed è riuscita alla fine a salvarsi.
Conosciuta come Jicky (il suo vero nome era Hazel Smith), fu una delle poche a sopravvivere alla cattura, alla prigionia e alle torture dei nazisti durante la guerra.
Fosse stata ancora in vita, non avrei mai potuto scrivere questo libro. O meglio, avrei potuto parlare della sua vita privata immersa nella cultura e nell’arte, arricchita dai suoi viaggi e dalle sue passioni, e naturalmente dalle sue illustri conoscenze: pittori, scrittori e stilisti tra i più in voga. Lei ne era molto orgogliosa e fiera amava raccontarla.
Nessuna riga sarebbe potuta uscire sulle sue attività nei servizi segreti. Non lo avrebbe mai permesso. Aveva firmato l’Official Secrets Act (legge sul segreto di Stato). Sarebbe rimasta per sempre fedele al suo giuramento, anche se la sua estrema dedizione al dovere le avrebbe poi negato encomi e riconoscimenti ufficiali. La riservatezza era la regola numero uno, come lo è ancora oggi nell’MI6.
Era una degli agenti dei servizi segreti britannici che lavoravano nelle ambasciate e nei consolati, raccogliendo e analizzando informazioni militari, economiche e politiche per preparare rapporti per il ministero degli Esteri. Queste informazioni servivano a guidare il governo e, in tempo di guerra, il ministero della Guerra. Alcuni venivano lanciati con il paracadute o trasportati con motoscafi, persino con sottomarini.
La sua biografia è stata scritta interamente dopo la sua morte.
In questo libro non troverete dettagli sulle torture che ha subito. Il dolore e l’umiliazione che ha provato come donna erano immensi e prendevano il sopravvento. Raccontava solo di essere stata nelle grinfie dei suoi rapitori tedeschi e la narrazione della sua prigionia avveniva in maniera ciclica in tutti gli anni che l’hanno accompagnata.
Descrivo molti dettagli della sua vita privata. Li ritengo fondamentali per la comprensione del personaggio a 360 gradi, di una donna che ha vissuto fino a 97 anni con tutti i suoi successi e le sue cadute. Una donna forte che ha svolto compiti straordinari nell’MI6, ma che poi nella vita era, nella sua forza, un essere umano affettuoso e sensibile. Le sue mille sfumature e contrarietà. Rese mai.
Jicky ha rivelato il suo ruolo nell’MI6 solo negli ultimi anni della sua vita. Credo che la sua biografia sia particolarmente rilevante oggi, soprattutto in questo periodo storico di rinnovate guerre in tutto il mondo. Lei rappresenta un modello, un esempio da seguire. È giusto parlare di persone come lei. Alla Casa del Mutilato di Genova, una casa per invalidi di guerra, compare una scritta: “La guerra è la lezione della storia che i popoli non ricordano mai abbastanza”. La lezione della vita di Jicky in questo periodo storico è perfetta per ricordare. Ma anche per imparare vista la sua attualità.
Le tecniche utilizzate dal SIS (MI6) e dal SOE durante la Seconda Guerra Mondiale sono così moderne persino ai giorni nostri. All’avanguardia.
Jicky era un’esperta grafologa. Riusciva a decifrare la personalità delle persone sotto osservazione dalla loro scrittura e poi la rivelava agli investigatori. Se qualcuno era forte o corruttibile. Informazioni fondamentali per il Foreign Office e per Winston Churchill.
Qualcuno erroneamente potrebbe pensare che la grafologia sia una pseudoscienza, ormai in disuso. Al contrario, mai come ora si assiste ad un suo revival: nei tribunali e persino nelle aziende più sofisticate per l’assunzione del personale.
Altro settore in cui Jicky era altamente specializzata era la comunicazione con i piccioni viaggiatori, la sezione nota come l’MI14. Conosceva bene anche tutte le leggi internazionali che li tutelavano. I piccioni viaggiatori furono molto importanti nel corso dei secoli e nelle due guerre mondiali.
Ho iniziato a fare ricerche per la biografia di Jicky dopo la sua morte, all’età di 97 anni. Ha trascorso parte della sua vita nella città di Sirolo, sulla Riviera del Conero, dove è sepolta, e nella vicina Numana, dove gestiva un negozio di antiquariato. Ho conosciuto Jicky da studentessa in questo negozio: all’inizio mi correggeva i compiti d’inglese e poi siamo diventati amiche.
Il mio racconto della vita di Jicky come agente segreto inizia immergendosi in quei giorni drammatici di una giovane donna, assegnata all’ambasciata britannica a Parigi mentre la guerra era alle porte. Viene descritta la sua specializzazione in grafologia ed il suo utilizzo da parte dell’MI6, così come la sua conoscenza delle leggi sui piccioni viaggiatori. Segue la descrizione della sua cattura da parte dei nazisti. Si passa poi al resto della sua vita da favola trascorsa nel comfort in Francia e alla sua vita appassionata in Italia, con la rivelazione dei dettagli dei suoi famosi diari. E infine, la sua morte praticamente in solitudine.
La seconda parte del libro approfondisce il suo coinvolgimento nella resistenza francese. Jicky era anche attiva nei gruppi della Resistenza Francia libera di De Gaulle. È stata la parte più impegnativa della mia ricerca, che mi ha portato a trascorrere anni a fare indagini negli archivi militari francesi di Vincennes e presso la Fondazione Francia Libera. Molto difficile anche reperire tracce dell’allora compagno di Jicky, il combattente della resistenza con cui aveva avuto un figlio e che in seguito aveva iniziato una nuova vita in Sud America.
Ne è valsa la pena. Nel corso della mia indagine, sono riuscita a trovare documenti di altre ragazze britanniche che operavano in Francia. Alcune delle persone con cui Jicky trascorreva il tempo in quel periodo sono descritte in questa parte.
La terza e ultima parte del libro ruota attorno a una ricerca approfondita sull’infanzia di Jicky in Inghilterra, la sua famiglia a Harpenden, il suo certificato di nascita e la bella casa. La mia comprensione di questo luogo è stata rafforzata da un viaggio nella città natale di Jicky, una località di bellezza e mistero.
In questa parte finale è rivelato anche lo stratagemma usato da Jicky per salvarsi dalle grinfie dei nazisti. È un frammento sensazionale, un capolavoro di intuizione, genio e sangue freddo. Una lezione magistrale sull’arte della sopravvivenza, da studiare nei libri di testo.
Ogni singolo dettaglio della sua vita privata è un elemento prezioso e autentico per comprendere la personalità di una donna che non si conformava agli schemi della società. Gli agenti segreti sono persone non così lontane da noi, ricordiamolo, non i supereroi dei film.
Non mi piace definire Jicky un’eroina. Forse nemmeno a lei sarebbe piaciuto. Scriveva il filosofo e politico francese de Montaigne:” tanti eroi, tanti idioti”. Per Jicky, Hitler e il suo regime andavano fermati e basta.
Vorrei rendere un tributo a Jicky con questo libro per il suo esempio di coraggio, posseduto da chi è consapevole del pericolo, e di forza. Soprattutto per i principi. L’opposizione al male, la dedizione all’onore e alla giustizia.
Jicky era sempre rimasta una ribelle nella vita. Un’amante indipendente e indisciplinata della libertà.
Nicoletta Maggi