
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha ricevuto nella mattina del 24 luglio al Quirinale la Nazionale di calcio femminile che ha partecipato ai Campionati Europei 2025 in Svizzera. Le ha volute ringraziare personalmente per aver svolto uno splendido Europeo e aver reso onore alla maglia e alla bandiera del Paese.
Le ragazze italiane sono state davvero brave perdendo solo negli ultimi minuti contro la potente squadra femminile britannica. Le inglesi veramente forti e preparate.
Lungi dal voler dare giudizi tecnici sul gioco del calcio, i tiri e le parate, non ne saremmo all’altezza, si potrebbe evidenziare quanto segue.
La maggiore abilità delle calciatrici italiane è stata quella di infrangere quel muro di diffidenza che in Italia ancora circonda il calcio femminile, persino in questi ultimi anni. Il calcio è maschio. Addirittura qualche autorevole opinionista sportivo si è lanciato in acute e sottili osservazioni del tipo: ’per me il vero calcio è solo quello maschile’.
Le calciatrici italiane hanno avuto quindi anche l’amaro compito di combattere questi tabù, mostrando grinta e coraggio.
Le britanniche sono state più avvantaggiate anche per il loro background culturale. Già nel 1895 veniva fondato in Inghilterra il primo Club femminile di calcio, il British Ladies Football Club.
Il Club di calcio femminile fu creato da Alfred Hewitt Smith e capitanato da Nettie J Honeyball. Presidente, Lady Florence Dixie che, oltre al patrocinio al Club, aveva offerto il suo impegno per una più ampia difesa dei diritti delle donne. Le calciatrici venivano reclutate tramite annunci sui giornali e si formarono così due squadre denominate The North e The South. Nel settimanale Lloyd’s Weekly Newspaper venne riportato che le giocatrici provenivano principalmente da Londra, ma diverse di loro anche dalla campagna. Secondo molti giornali dell’epoca, le calciatrici erano selezionate tra diverse fasce d’età. La più giovane, Daisy Allen, aveva tra gli 11 e i 14 anni e si distingueva per vivacità e talento.
Pare che la squadra del South avesse una giocatrice di colore ma non se ne conosce il nome.
Tra le atlete, Helen Graham Matthews, una suffragetta che giocava in porta e che aveva iniziato con il calcio nel 1890. Divenne capitano della sua squadra denominata Mrs Graham’s XI. In una sua intervista rilasciata nell’ottobre del 1895:
“Ci opponiamo all’idea di essere considerate come uno scherzo. Ci vorrà molto tempo prima che il pregiudizio nei confronti delle calciatrici scompaia, ma vogliamo che il pubblico osservi la nostra maestria nel gioco, non che venga a vederci solo per la novità… Sono fermamente convinta che le donne, se sono abbastanza robuste e forti fisicamente, possano acquisire una discreta competenza nell’Associazione”.
Helen Graham Matthews citata in “The Sketch”, 9 ottobre 1895[rif.]The Sketch, 9 ottobre 1895, p.47, British Newspaper Archive [consultato l’11/08/2023].[/rif.]
La squadra affrontò il calcio con grande serietà e rispose per le rime a chi pensava che fosse solo una trovata pubblicitaria. Il team si allenò prima di giocare, all’inizio del 1895, per due volte alla settimana dall’ora di pranzo fino al tramonto, e ricevette lezioni alla lavagna dai giocatori del Millwall.[rif.] Come descritto nel Tamworth Herald, 12 gennaio 1895, British Newspaper Archive [consultato l’11/08/2023].[/rif.]
Le squadre femminili del North e del South viaggiavano per il Paese affrontandosi in una serie di partite in diverse località. A Crouch End, a Greenwich, Londra, a Hartlepool, Burnley, Montrose e Belfast.

In pieno periodo vittoriano, le partite femminili suscitarono grande attenzione. La prima partita in assoluto giocata a Crouch End fece accorrere dieci mila spettatori tra gli spalti. Un tifo accanito per entrambe le squadre del The North e The South.
Alcuni resoconti dell’epoca descrivono applausi scroscianti e folle di persone che invadevano il campo al termine della partita. Tuttavia, la reazione dei media sembra essere stata caratterizzata da venature di confusione e derisione. Le folle venivano spesso descritte come chiassose e beffarde. Sebbene alcuni cronisti dell’epoca esprimessero sorpresa per alcune delle abilità delle donne, la copertura mediatica era prevalentemente sarcastica, con la maggior parte dei giornalisti che definiva il fenomeno una moda passeggera. Il legame della squadra con il suffragio femminile attraverso Florence Dixie e l’archetipo della “nuova donna” (un’idea di donna indipendente e anticonformista che incarnava le nuove idee femministe) fece sì che molti cronisti fossero desiderosi di sottolineare le carenze delle donne che tentavano di svolgere attività tradizionalmente maschili.
Dopo 130 anni dalla fondazione del British Ladies Football Club, il 27 luglio del 2025, le leonesse britanniche si aggiudicano la coppa del Campionato europeo, battendo nella finale la Spagna.
In Italia nel 2025 il calcio è ancora uno sport per soli maschi? Da ora non più.